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Ansia?! Chi non l’ha mai avuta alla vigilia di un esame, in occasione di un appuntamento importante o prima di partire per un viaggio?
Prendendo come esempio “l’ansia per un esame”; all’idea appunto di immaginare di non superare un esame, l’ansia può prendere per la paura di scoprirsi una persona poco capace, stupida, non molto intelligente, ovvero nell’eventualità di scoprirsi una persona diversa da quella che pensa di essere.
Quella che generalmente definiamo “ansia” può essere considerata come l’anticipazione dell’allontanamento del sé dalla struttura nucleare di ruolo.
In altri termini la persona sente minacciati la definizione di sé, ovvero “chi sa e/o sente di essere”, la sua immagine di sé e il ruolo che gioca nella relazione con gli altri.
La persona può sentirsi fortemente spaventata all’idea e alla possibilità di non riconoscersi e di non sentirsi riconosciuti come un certo tipo di persona, come la persona che sapeva di essere o di essere stata fino a quel momento.
Quando viene provata questa sensazione che può essere considerata una fase, una transizione, alcune persone trascorrono la giornata in preda a preoccupazioni più o meno costanti, pur pensando, talvolta, che non ci dovrebbe essere nulla per angosciarli.
In alcuni casi, basta il pensiero di dover affrontare la giornata per provare la sensazione di ansia.
In altri casi sono pensieri collegati a preoccupazioni per la salute, per dinamiche relazionali, per questioni economiche, per problemi familiari o per difficoltà lavorative.
Spesso, ad alcune persone sembra di non venire mai a capo delle loro inquietudini, anche se, per coloro che ne capiscono la causa, solitamente, vi è la convinzione che l’agitazione che provano è sproporzionata rispetto alla situazione che la scatena. Comunque sia non riescono a rilassarsi, l’angoscia permane e si allarmano con facilità.
Per poter comprendere meglio le “cause” dell’ansia è utile parlare di “disturbo”.
In psicologia il disturbo può essere inteso come un arresto del processo di elaborazione che una persona fa su di sé e gli altri, come una sospensione dell’esperienza; una sospensione che è il risultato della scelta da parte della persona di non cambiare rispetto ad aspetti centrali della sua costruzione di sé e del mondo.
Il disturbo può essere considerato come il risultato della scelta che la persona fa di non verificare la validità di alcune sue interpretazioni particolarmente centrali della sua comprensione di sé e del mondo.
Questa scelta di non verificare la validità di alcune interpretazioni ed ipotesi sul mondo, scongiura la possibilità di mettere a repentaglio il proprio modo di dare senso al mondo e alla propria vita, quel modo che fino a poco tempo fa aveva senso. Di conseguenza, il disturbo comporta un arresto del movimento nell’area problematica.
La sensazione di ansia, ovvero l’anticipazione di non riconoscersi e di non sentirsi riconosciuti come un certo tipo di persona, come la persona che sapeva di essere o di essere stata fino a quel momento, può avvenire quando la persona sperimenta un’invalidazione a carico della definizione di sé, della sua immagine di sé e del ruolo che gioca nella relazione con gli altri.
In questo caso la persona potrebbe scegliere di sospendere di fare esperienza ed evitare di verificare quegli aspetti di sé invalidati nella relazione con l’altro, rimanendo ancorati a qualcosa che fino a quel momento aveva senso, ma che probabilmente oggi non ne ha più.
La persona, minacciata nella sua immagine di sé e nel ruolo che gioca nella relazione con gli altri e scegliendo di non cambiare rispetto ad aspetti centrali della sua costruzione di sé e del mondo, va incontro ad ansia.
Cosa fare?
Dal momento che ogni persona è unica e diversa dall’altra, non vi è una sola e specifica soluzione al problema.
Può essere utile cercare di capire “come” e “quando” è iniziata la propria sensazione di malessere ed “a cosa” è associato il disagio che sta percependo.
Parlare con uno psicoterapeuta, parlare insieme, può agevolare la comprensione di questa difficoltà e potrebbe essere interessante scoprire il significato di questo disagio.
Possiamo avventurarci in un viaggio alla scoperta di nuovi significati e nuove possibilità, cercando di comprendere e creare alternative di fronte a questa difficoltà psicologica.
Attraverso nuove elaborazioni, appunto, possiamo riprendere un movimento verso una direzione più soddisfacente e appagante.
Anche tu soffri di ansia? Vogliamo parlarne insieme?
Lavorando insieme possiamo cercare di capire e comprendere chi siamo, scegliendo con maggior tranquillità e chiarezza ciò che crediamo possa portarci al cambiamento che vogliamo.
Sono la Dottoressa Anita Martellacci e ricevo presso lo studio medico specialistico a Castiglioncello.