Un Giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.
– “Che strada devo prendere?” chiese.
La risposta fu una domanda:
– “Dove vuoi andare?”
– “Non lo so” rispose Alice.
– “Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza sapere dove devi andare”.
Alice ragiona sulle esperienze cercando di dare loro un senso; nel cercare di fare questo, procede come se fosse una scienziata: formula ipotesi e sperimenta di persona.
Alice è una scienziata guidata da una spiccata curiosità.
Il nuovo non la spaventa, al contrario, la eccita e la solletica.
L’imprevisto le stimola l’intelligenza e non si stupisce di fronte al meraviglioso, anzi, ne è attratta.
Per questo Alice accetta di smarrirsi e può, così, avere accesso ad un altro meraviglioso mondo.
Fa esperienza di un tempo che ha valore soggettivo, personale e unico, non oggettivabile.
Inoltre, Alice fa l’esperienza del tradirsi e restale fedele a sé stessa.
Ogni giorno la vita ci chiede di fare delle scelte e, spesso, ci troviamo a pensare quale possa essere la scelta migliore o quella giusta da fare per non commettere errori, oppure per scongiurare l’impatto devastante che quella scelta può avere sulla nostra vita.
Spesso, ci ritroviamo a non voler prendere una decisione oppure a sentire di non avere una preferenza optando per rimandare la scelta; in altre occasioni pensiamo di non avere scelta e, “non scegliendo”, lasciamo correre le cose.
Questo “scegliere di non scegliere” è pur sempre una decisione.
Nessuno è sollevato dalla possibilità di “non scegliere”. Noi tutti, quindi, prendiamo decisioni continuamente e scegliamo ciò che crediamo sia la decisione che possa offrire la migliore possibilità per portare avanti noi stessi, anche se quella scelta può apparire autolesionistica o può comportare sofferenza.
Se quanto detto ha senso, il punto è “Come possiamo arrivare alla sensazione di essere soddisfatti della propria scelta?”
Scegliere significa preferire, preferire un’idea, una cosa, un comportamento, ad un altro, quindi, c’è bisogno di sapere esattamente cosa ci piace e cosa non ci piace, cosa vogliamo e cosa non vogliamo, cosa ci fa stare bene e cosa ci fa stare male.
Infatti, se scegliamo qualcosa che non vogliamo, prima o poi la abbandoniamo o comunque, ad un basso livello di consapevolezza, la “sabotiamo”.
Per poter fare una scelta, inoltre, è importante sapere chi siamo, avere una definizione di noi stessi; essere consapevoli di come siamo fatti, di come funzioniamo, facilita la possibilità nel fare una scelta e favorisce l’apertura ai cambiamenti.
Accogliere il cambiamento apre la possibilità di potersi scoprire diversi da come credevamo essere, di potersi scoprire persone in continua evoluzione e, forse, piacersi ancora di più.
Un altro aspetto fondamentale per poter arrivare a scegliere è “avere coraggio”, nei termini di essere pronti ai cambiamenti.
Poter essere favorevoli e pronti ad un cambiamento, implica, potersi prendere le responsabilità che una scelta comporta, andando incontro ed accogliendo alcune di quelle che noi riteniamo paure, con la possibilità di potersi scoprire diversi da come credevamo essere e di poter trovare o ritrovare la persona che vogliamo essere.
Come Alice, possiamo ragionare e comprendere insieme le proprie esperienze cercando di dare loro un senso; nel cercare di fare questo, abbiamo l’occasione di procedere come se fossimo scienziati, formulando ipotesi e sperimentando.
Possiamo provare ad avanzare guidati da curiosità e interesse, mettendo in conto l’imprevisto, come qualcosa che assume una definizione nuova e diversa dal solito, ovvero la definizione di “scoperta”.
Sono la Dottoressa Anita Martellacci e ricevo presso lo studio medico specialistico a Castiglioncello.
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